Agenda Sud 34 - MARSS - Movimento Associativo per la Revisione della Storia del Sud Italia

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Agenda Sud 34

Perché Pino Aprile non può essere il mio leader di Giancarlo Chiari

Napoli 3 ottobre 2019

Molti mi chiedono perché non ritengo Pino Aprile in grado di gestire il processo in corso mediante la costituzione di un movimento meridionalista. Potrei rispondere lapidariamente: perché ha scritto solo un libro con i suoi discendenti subordinati e nel momento giusto si è tirato indietro. Ora se tutti gli scrittori che affrontano splendidamente determinati argomenti sapessero trovare le soluzioni alle problematiche sollevate potremmo tranquillamente rivolgerci a loro per risolvere i problemi del mondo. Ma ahimè purtroppo non è così! Se non conoscessi personalmente Pino Aprile le mie remore si fermerebbero qui o forse non le avrei neanche espresse. Ma con Pino Aprile ed altri abbiamo condiviso un progetto denominato Agenda Sud 34 che avrebbe potuto essere estremamente utile al processo meridionalista in atto nella nostra Penisola e quindi le affermazioni che seguiranno non si basano su una relata refero ma su situazioni accadute che mi hanno visto agire in prima persona a stretto contatto con Pino Aprile e dei quali riporto i fatti e l’opinione che mi sono fatto degli stessi. Mi accingo a scrivere quanto segue animato dal sacro impegno di chi, ravvisando un problema, deve prendere una posizione senza remore perchè nel fare questo avrà compiuto il suo dovere di trasmettere la verità. Di diatribe nel mondo meridionaliste ce ne sono state tante che hanno impedito ad un movimento unitario di prender piede e questa ne può sembrare un'altra, ma vi prego di credermi è tutt'altro. Dolorosa ma necessaria.

Premessa
Per inquadrare bene il contesto è necessario partire dalla genesi dell'iniziativa Agenda Sud 34 e ripercorrere il suo sviluppo ed il suo “pensionamento”, dovuto proprio ad una decisone di Pino Aprile.
Il 24 novembre 2017, il quotidiano Libero titolava in prima pagina “Presto in vigore il decreto Mezzogiorno - Soldi al Sud, rapinato il Nord” Clicca qui, Marco Esposito discute su Facebook sull’argomento con un giornalista di Libero, io leggo l’articolo e mi accorgo che nel dettato del decreto-legge viene proposto un  principio che ricalca precisamente quello presentato, due anni prima, al Parlamento europeo con la petizione 748/2015 dichiarata ammissibile il 17 marzo 2016 nell’allegato 2 – Richieste che mi onoro di aver scritto Clicca qui. Per chi volesse approfondire ulteriormente questo è un link che ricostruisce il percorso della petizione Clicca qui . Evidenzio in chat Facebook il fatto a Marco Esposito che mi risponde con un Like. Aspettavamo da tanto tempo un risultato tangibile dell’approvazione della petizione ed apprendere che la stessa aveva determinato un decreto-legge a firma di Renzi ci dava una grande soddisfazione. Il decreto ridistribuiva in modo equo i mezzi dello Stato per finanziare lo sviluppo del Paese riservando al meridione d’Italia, allora circa il 34% del totale, incrementando gli stessi del 50% annuo (media degli ultimi 11 anni - 2005-2016: 22,2%). Come si ricorderà il 4 marzo 2018 ci sarebbero state le elezioni politiche e quindi un gruppo di meridionalisti decidono di orientare il voto verso quei candidati che avrebbero spinto verso l’approvazione di una legge che potesse riconoscere al Sud il 34% dei mezzi dello Stato. A questo punto venendo a conoscenza dell’iniziativa, contatto Domenico Iannantuoni evidenziando che esiste già un disegno di legge che prevede tale misura e che sarebbe necessario modificare l’invito ai candidati alle elezioni parlamentari in un invito a far rispettare il decreto-legge del 29 dicembre 2016 n°243 e farlo convertire in legge. La modifica viene apportata nella pagina manifesto di Agenda Sud 34 ( per correttezza non posso esimermi dal citare Tony Quattrone ed i Meridem che ci dettero una decisiva mano per chiarire il ruolo giocato dalla Petizione in questa vicenda) e veniamo invitati a far parte dell’iniziativa in tre ovvero i principali estensori della petizione. Il 4 marzo 2018 vengono eletti al Parlamento italiano 8 candidati dei 13 firmatari dell’impegno di Agenda Sud 34. Tutti del M5S ( 5 deputati e 3 senatori ).

Agenda Sud 34 fase 2
Dopo le elezioni, l’interesse verso Agenda Sud 34 cade e nessuno ne parla più. A questo punto, a maggio,  mi viene in mente che sarebbe opportuno contattare i firmatari eletti per chiedere il rispetto dell’impegno preso ed informare i parlamentari sulle questioni legate al decreto legge da convertire e più in generale sugli effetti della petizione 748/2015 che oltre ad aver determinato la stesura del decreto legge n°243 ha ottenuto uno storico cambio di direzione in chiave revisionista della Storia italiana risorgimentale infatti dall’anno scolastico 2018/19, i testi di seconda media parlano di una guerra civile combattuta al Sud ed etichettata come brigantaggio, direi una storica, in tutti i sensi, inversione di tendenza che riabilita la memoria di migliaia di meridionali uccisi con il marchio infamante di Briganti. La proposta viene approvata ed io mi faccio carico di organizzare una riunione a Roma in una sede istituzionale per incontrarci con i parlamentari. Viene fissata, un mese prima, la data del 21 giugno 2018. Il luogo non viene ancora stabilito ma si parla del Palazzo dei Gruppi o in una sede del Senato della Repubblica. L’interesse intorno all’incontro del 21 giugno cresce e si decide di invitare anche il neoministro del Sud, Barbara Lezzi, alla riunione che poi non interverrà per aver preso un precedente impegno. Pompeo De Chiara, mi suggerisce di coinvolgere anche Marco Esposito nell’iniziativa e, con qualche titubanza legata a una passata esperienza in Unione Mediterranea, accetto di chiamarlo e proporgli di far parte del progetto non solo come promotore di Agenda Sud 34 ma anche come aderente al gruppo di azione in questa specifica iniziativa.
Il 15 giugno 2018, provo a contattarlo telefonicamente diverse volte senza risultato ed informo Pompeo De Chiara del fatto. Pompeo allora lo contatta e gli scrive il seguente messaggio che mi gira in copia: Clicca qui .
Dopo averlo ricevuto, Marco Esposito mi chiama ed io lo informo dell’iniziativa chiedendogli di farne parte in qualità di esperto in materie economiche, la risposta è di fredda disponibilità ma mi dice che per chiamarlo devo prima inviare una chat in quanto sta scrivendo un  libro ed è molto occupato. Gli rispondo che io proverò a chiamarlo se ho bisogno di parlargli e se non potrà rispondermi vorrà dire che mi chiamerà lui appena gli sarà possibile. Dopo circa un’ora ricevo una telefonata furibonda di Pino Aprile della quale preferisco omettere delle frasi irripetibili. Il senso della telefonata è che siccome nel nuovo governo ( Gialloverde) ci sono anche i leghisti e buona parte dei firmatari di Agenda Sud 34 sono di sinistra, la mia iniziativa lo sta mettendo in grande difficoltà. Gli ricordo che ogni mia comunicazione via e-mail al gruppo dei  parlamentari gli è stata recapitata puntualmente in quanto egli era inserito in una mailing list con i parlamentari e che, se proprio avesse avuto qualcosa da ridire sull’iniziativa, prima accettata e poi rifiutata, avrebbe dovuto dirmelo prima e non a 6 giorni dall’evento. Mi risponde che lui riceveva moltissime e-mail e che non poteva leggerle tutte. Mi assale un atroce dubbio e gli chiedo “ma hai sentito recentemente Marco Esposito” mi risponde dapprima a monosillabi e poi con maggior convinzione mi dice “no, non lo sento da diversi giorni”. Da quel momento inizio ad incontrare delle enormi difficoltà nel fissare il luogo dell’incontro, il sen. Saverio De Bonis, con il quale avevo concordato le fasi preliminari dell’evento, mi dice che lui non potrà esserci alla riunione (ma poi ci sarà) perché impegnato nelle votazioni e per poter accedere alla sala a Palazzo Madama è necessaria la sua presenza. Per farla breve, vengo ostacolato nel fissare il luogo dell’incontro con i biglietti già fatti del treno che doveva portarci a Roma, Roberto Longo doveva arrivare dalla Calabria e lo aveva fatto per il giorno prima. Fino alle 24 ore che precedevano l’incontro non sapevamo dove lo avremmo tenuto e si parlò anche di sederci ai tavoli del Bar Giolitti che è di fronte all’entrata della Camera dei deputati. La situazione si sblocca con un provvidenziale intervento della deputata Anna Laura Orrico che, informata da Domenico Iannantuoni, fissa la Sala Aldo Moro al Palazzo dei Gruppi. Il 21 giugno 2018 dalle 9.30 fino alle 13,30 si tiene l’incontro che raggiunge gli obiettivi che ci eravamo dati e gli argomenti affrontati inducono, nell’intervento successivo al mio, il deputato Alessandro Amitrano, Segretario della Camera dei deputati a proporre l’istituzione di un Tavolo permanente sui temi meridionali discussi. Tale Tavolo viene votato all’unanimità dai presenti, per chi volesse avere ulteriori informazioni su quella giornata e vedere qualche foto Clicca qui . Successivamente a riprova che i temi trattati erano di comune e vasto interesse, il deputato Giorgio Lovecchio propone di replicare la riunione ed estenderla ad un più ampio numero di parlamentari e propone come luogo di realizzazione della stessa l’Auletta del Palazzo dei Gruppi, il diminutivo non rende giustizia alla sala in quanto essa può contenere fino a 286 persone, l'auletta è stata realizzata per permettere gli incontri Cittadini - Istituzioni. La proposta viene approvata all’unanimità. Vi renderete conto che i meridionalisti presenti alla riunione, quelli veri e senza remore, provarono un senso di estrema soddisfazione e felicità davanti a tali aperture dei parlamentari intervenuti del Movimento 5 Stelle che consentivano di poter discutere e presentare ad un numero enorme di parlamentari ( circa il 30% del Parlamento) le istanze del meridione. Nelle settimane successive ci fu un grande fermento ed entusiasmo nell’iniziare ad organizzare l’evento che si pensò, fosse giusto farlo il 19 settembre 2018 a San Gennaro, perché cadeva di mercoledì, un giorno centrale nella settimana dei parlamentari che quindi sarebbero stati tutti potenzialmente presenti. Chi si occupa di organizzazione converrà con me che organizzare un tale evento non era cosa da poco, fortunatamente i miei hobby sono di natura informatica e realizzo facilmente dei Web Site ad uso personale e si decise, dopo averne parlato con Domenico Iannantuoni, di acquistare il dominio di Agenda Sud 34 www.agendasud34.it per gestire le prenotazioni all’evento in un modo che avessero certezza cronologica. I parlamentari sono oltre 900 ma avrebbero potuto partecipare solo in 286. Nei giorni successivi all’acquisto del sito decidemmo di acquistare anche www.agendasud  perché le problematiche da affrontare non erano solo legate alla legge di equità ma anche alla revisione storica.
Una sera di luglio facemmo una videoconferenza a tre con Pino Aprile e Domenico Iannantuoni, nella quale fui di nuovo attaccato da Pino Aprile, per aver acquistato i due siti. Stavolta persi proprio il controllo e spiegai a Pino Aprile, per circa un quarto d’ora ad altissima voce, le mie personali ragioni che mi spingevano a questa lotta per il riscatto del meridione e che non consentivo a nessuno di mettere bocca in cose che erano di mia responsabilità in quanto non ero il segretario di nessuno. Ricordai a Pino Aprile che quando io scesi in campo (1998) a difendere le ragioni del meridione lui faceva tutt’altro e quando scrissi la canzone Questione Meridionale nel 2005 Clicca qui lui continuava a fare tutt’altro, il libro Terroni verrà pubblicato solo nel 2010. Gli ricordai che gli feci i miei complimenti per aver scritto quel libro con una chat in Messanger   il 15 settembre 2010 Clicca qui e che quando lui venne a Città della Scienza il 21 ottobre 2010 per presentare il suo libro, io lo acquistai direttamente dalle sue mani con una sua dedica Clicca qui . Dopo questa sfuriata restai senza voce per una settimana.

L’ordine di Pino Aprile e le accuse spregevoli
Il 3 agosto 2018 nella chat Agenda Sud 34 arriva il seguente  ordine Clicca qui con il quale Pino Aprile si arroga il diritto di dichiarare conclusa l’iniziativa Agenda Sud 34 in quanto, secondo lo scrittore, il pericolo rappresentato dalle richieste di autonomia differenziata fatte tramite referendum dalla Lombardia e dal Veneto rendevano vana la battaglia per richiedere l’attuazione del decreto legge n°243 del 29 dicembre 2016 e pertanto l’azione di Agenda Sud 34 sarebbe risultata inutile. Lo stesso giorno lo stesso mi attacca verbalmente molto duramente nella chat  di Agenda Sud 34, elenco di seguito le sue accuse in audio e le mie considerazioni fatte per iscritto.
Risposta GC: Caro Pino, hai già dimenticato il giorno in cui ti ho comunicato il fatto, ricordo di essere rimasto senza voce. Se tu non ricordi io non posso farci niente. Fortunatamente Domenico è testimone ed al quale chiedo di intervenire. Prevedere le cose in anticipo rispetto agli altri è una dote di cui non posso e non devo scusarmi. Sono gli altri che mi devono venire dietro e non viceversa. Caro Pino, ringrazia che ho avuto l'intuizione del 21 giugno, altrimenti Agenda Sud 34 non avrebbe avuto questa visibilità ma credo che quando ti sarai calmato vedrai le cose in un modo diverso.
Considerazioni tecniche a freddo: Agenda Sud 34 non era un soggetto giuridico e quindi non poteva essere intestataria di un dominio, va da sé, che chi si occupa della realizzazione del sito acquista anche il dominio.
Risposta GC: Per la cronaca e per quel che può servire: In seguito a discussioni con Domenico su come si poteva gestire al meglio l'evento del 19 settembre presso l'auletta del Palazzo dei Gruppi risalenti a fine giugno 2018 preannunciai l'acquisto dei due domini. Formalizzati il 28 giugno ed il 2 luglio. Tale acquisto determinò una aspra discussione il venerdì successivo in videoconferenza 6 luglio. Pino sapeva perfettamente dei due siti. Ora non capisco le ragioni di questo attacco dal quale mi dissocio per "non aver commesso il reato". Invito Pino a riflettere sulla questione ed a riconsiderarla nella giusta luce.
Risposta GC: Rinnovo l'invito a Domenico di testimoniare sulle circostanze in questione.
Risposta GC: Caro Pino, scusami se non riesco ad essere così diretto con te ma ti ho già detto come puoi fare e non ho intenzione di ripetermi. Per quanto attiene il lavoro svolto io ho lavorato per circa un mese alla realizzazione dell'incontro del 21 giugno, senza il quale AS34 non si sarebbe affermata così come è stato.
Risposta GC: Una di quelle sono io, e non ho solo aderito su invito ma mi sono dato da fare per consentire al progetto di arrivare a questo punto. Spero me lo riconoscerai.
Risposta GC: Io penso che debba essere una proprietà indivisa tra tutti quelli che hanno partecipato all'iniziativa.

Intervista a Rosella Cerra negli studi di Lamezia Tv nel programma Focus con delle inaccettabili omissioni circa i due principali estensori della petizione 748/2015: Clicca qui

La fine di un sogno che stava per divenire realtà
Il 21 giugno 2018 nella Sala Aldo Moro del Palazzo dei Gruppi di Montecitorio furono deliberate 2 importanti decisioni:
• Un Tavolo permanente per proporre soluzioni operative all’ultracentenaria questione meridionale forti dell’appoggio europeo che aveva dichiarato ammissibili il 17 marzo 2016 (giorno in cui ricadeva il 155° Anniversario dell’Unità d’Italia) le richieste della petizione 748/2015 .
• Un incontro con centinaia di parlamentari per presentare il nostro punto di vista meridionalista su questi argomenti.
Avremmo lavorato, gratuitamente, senza riposo per poter realizzare quanto deliberato ma un ordine ricevuto dal capo indiscusso (fino ad allora) del meridionalismo bloccò tutto. Ricordo un episodio in cui un altro generale diede l’ordine di tornare indietro si chiamava Francesco Landi e contribuì con quell’ordine alla distruzione di un Regno.

Osservazioni conclusive
Poteva Pino Aprile andare contro e annullare due decisioni votate all'unanimità (anche lui, presente all'incontro votò a favore) ovviamente la risposta è no. Non ne aveva il potere. Insieme a noi c'erano membri del Parlamento che rappresentavano centinaia di migliaia di italiani ed il loro non era un singolo voto ma anche quello di chi li aveva votati. E' stato un sopruso reso ancora più grave perchè commesso da uno scrittore che sugli argomenti in questione guadagna dalla vendita dei libri e delle presentazioni alle quali partecipa. Ho deciso di raccontare questa storia con l'intento di non mettere in mano a persone che da un punto di vista formale dovrebbero essere autorevoli rappresentanti delle ragioni del meridione ma che poi in sostanza davanti ad una serie di lacci, lacciuoli prendono decisioni contrarie a tali ragioni. Vi renderete conto che il presente è un lavoro che mi è costato giorni di impegno ma non potevo esimermi dal farlo. I leader meridionalisti devono essere al di sopra di ogni sospetto altrimenti la brace risulterà assai più cocente della padella.
Il questo momento il meridione ha bisogno di essere compatto e non rassegnato, in un Paese di formichieri essere formica può essere molto pericoloso. Il processo in corso ci sta portando al recupero della nostra dignità. Come Cenerentola, abbiamo trovato un Principe Azzurro (L’Europa) che ci ha ascoltato e profondamente inciso su una nazione matrigna con tante sorellastre che per varie ragioni sono in un momento di grande debolezza. Sarà molto difficile che un popolo di formiche possa farcela e quindi è necessario, se proprio non vogliamo essere o non siamo leoni, almeno essere orsacchiotti come diceva il nostro compianto Massimo Troisi.
Per portare un popolo alla suo riscatto dopo tutto quello che ha dovuto subire sono necessari leader vincenti ed affidabili che costituiscano l’ossatura portante di un movimento e che abbiano le seguenti caratteristiche:
• Coraggiosi e non recalcitranti nel senso che non devono essere pregati ad assumere il ruolo in quanto devono anche desiderarlo.
• Non ricattabili perché ricoprono ruoli alle dipendenze di aziende che possano far valere il loro potere dissuadente verso chi svolge un ruolo politico.
• Capaci di gestire il patrimonio umano dal quale attingere per realizzare una forza in grado di affermare le ragioni meridionaliste che ci consentirà di recuperare il gap sociale ed economico con il resto del Paese ma non solo. In una passata esperienza ho letto in una relazione che un leader prevedeva che “ i migliori ci lasceranno ”. Questa affermazione possiede in sé i “bacilli” della debolezza di una iniziativa politica. Un leader vincente deve circondarsi di persone capaci e deve saper gestire la loro naturale esuberanza derivante dalle capacità di cui la risorsa è dotata. Solo con gli “Yes man” non si va da nessuna parte in quanto non si cresce e ci si appiattisce sulle proprie idee che non vengono discusse con serietà. L’unico paletto deve essere costituito dalla buona fede dell’attivista. In caso contrario lo stesso va allontanato seduta stante. Come ho avuto modo di dire più volte bisogna difendersi dagli ascari consapevoli mentre si deve lavorare su quelli inconsapevoli e l’unica discriminante per capire chi abbiamo di fronte è la buona fede del soggetto.  
• Non avere ideologie di destra o di sinistra e non appartenere o essere riconducibili a partiti oramai sorpassati per non essere in conflitto di interesse al momento in cui si devono prendere delle decisioni e mantenerle. La Questione Meridionale non è né di destra e né di sinistra e quindi qualsiasi ostacolo ad essa posto da queste fazioni ideologiche deve essere vissuto come un ostacolo al conseguimento degli obiettivi meridionalisti.
• Non essere eccessivamente intellettuali per non scollegarsi dalla base che rappresenta il fine per il quale si lotta. Il popolo non è fatto di intellettuali ma di gente comune che ha bisogno di credere in leader affidabili. Il pastore deve condurre le greggi nell’interesse delle stesse e non nell’altrui interesse e quando è chiamato a prendere delle decisioni lo deve fare nel loro sovrano interesse. Fare l’interesse di una popolazione è molto difficile in quanto la stessa è fatta di individui con interessi personali o di gruppo. Gli obiettivi che devono essere perseguiti devono tener conto del saldo finale atteso ma anche degli attesi saldi settoriali. I saldi non sono solo economici ma anche sociali.
• I leader di un movimento meridionalista devono costituire un Consiglio del Meridione nel quale ogni leader deve contemperare il proprio potere decisionale fermo restando un alto grado di autonomia. I temi meridionalisti sono di facile identificazione e devono essere i soli ad essere affrontati dal Consiglio. Qualsiasi altro tema, che può essere elemento di divisione, non deve riguardare il Consiglio.

Per quanto detto qualsiasi iniziativa volta a creare un nuovo movimento meridionalista, mentre assolve al ruolo di sensibilizzare gli aderenti alle tematiche del meridione crea anche elementi di divisione che ostacolano la realizzazione di obiettivi politici comuni frazionando le forze. Dobbiamo unirci per fare fronte comune.  Come ho già avuto modo di dire bisogna salire tutti sul treno anche se ognuno ha programmato di scendere alla sua fermata, se il treno avrà forza raggiungerà il Capolinea ma in caso contrario avrà raggiunto alcune fermate intermedie delle quali ne beneficeranno tutti.

 
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